Il significato del toponimo “Gallura”, che appare nelle prime testimonianze scritte con la forma di “Gallul” e “Gallula”, potrebbe essere collegato con il termine ebraico galil o con il fenicio gallal, “paese d’altura”, ipotesi che pare confermata dalla natura prevalentemente montuosa (monte Puntaccia, monte Abbalata) del territorio gallurese, specie se paragonata a quella pianeggiante o collinare del confinante Logudoro.
Ricca di roccia granitica levigata dal vento, dalla pioggia e dal mare, specie sulle coste, sculture naturali di forme bizzarre come quella dell’Orso nei pressi di Palau, conferiscono alla Gallura un aspetto assai originale, molto simile a quello del sud della Corsica e che lascia spazio solo verso nord a fertili pianure.
La vegetazione spontanea della costa è formata da macchia mediterranea (lentischio, cisto, corbezzolo, mirto ecc.).
L’interno, invece, ha un aspetto differente, più riparato dai venti è caratterizzato da imponenti affioramenti granitici e boschi di querce e sughere la cui lavorazione costituisce una delle principali attività produttive.